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lunedì 17 ottobre 2011

Dal consiglio comunale di Giovedì 6 ottobre


ASILO NIDO

I consiglieri di minoranza della Lista “Viviamo Salò” hanno contestato la scelta della Giunta Comunale di procedere ad un taglio di 10 posti nell’Asilo Nido di Salò,da 30 a 20, pur in presenza di 6 famiglie salodiane.
Una scelta che incide pesantemente su un servizio sociale importante per le famiglie e che danneggia il Comune di Salò anche sul piano finanziario.
Con la riduzione dei posti diminuirà il contributo regionale e i costi generali del servizio peggioreranno perché graveranno su un numero minore di utenti del servizio, con ricaduta negativa sul bilancio comunale.

La Giunta comunale, in particolare l’Assessore Berardinelli hanno deciso di non sostituire una maestra part time, andata in pensione, il cui costo era largamente inferiore alle rette ricavate dai posti ora soppressi, sempre ricoperti in questi anni.

Inaccettabile la giustificazione fornita: le famiglie potranno rivolgersi al nido privato (a Cunettone) o ai nidi famiglia promossi dalla Regione Lombardia, una sorta di Baby-sitteraggio domestico, lontano anni luce da un servizio qualificato come quello offerto dal servizio comunale da sempre molto apprezzato per la gamma delle opportunità formative per i bambini in un contesto di comunità infantile.

Domanda maliziosa, ma non tanto, all’Assessore Berardinelli: corrisponde al vero che sua moglie è interessata a gestire uno di questi nidi-famiglia promossi dalla Regione?


STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO

Il Consiglio ha discusso della verifica sullo stato di attuazione del programma annuale e dei relativi equilibri di bilancio.
Appare evidente a tutti che sul piano dei progetti e dei temi qualificanti per Salò anche quest’anno è passato invano; il rendiconto presentato dimostra che è stata fatta solo ordinaria amministrazione e i grandi temi sul tappeto sono rimasti al palo:

Ospedale di Salò: dopo un anno dall’approvazione dell’atto di indirizzo approvato su iniziativa delle minoranze, sulla base della proposta della Lista “Viviamo Salò”, che prevedeva il recupero del progetto abbandonato dal Sindaco Cipani insieme con il finanziamento di 8 miliardi per la realizzazione di un polo di servizi sanitari di base e di riabilitazione, nulla finora è successo; non sonostaticoinvolti i Comuni della zona e la Comunità Montana.
Un territorio su cui pesa ancora il vuoto, se non l’ostilità nelle relazioni tra amministratori, creati dallo stile litigioso del vecchio Sindaco Cipani.
Ciò denota però anche la scarsa autorevolezza di una Giunta azzoppata nell’affrontare temi nodali per la nostra comunità che richiedono ben altra capacità di iniziativa, un sostegno più ampio e amministratori più dinamici e competenti.

Museo di Salò: è come l’araba fenice di cui si continua a parlare senza che sia data la possibilità, neppure ai consiglieri comunali, di conoscere idee oprogetti.
Museo contenitore? Spazio attrezzato per mostre temporanee? Palazzo della Cultura?
Con quali costi e con quali risorse?
Forse il tema meriterebbe un coinvolgimento più ampio che le segrete stanze del palazzo, con un coinvolgimento diretto di Enti, Associazioni e persone impegnate e qualificate in campo culturale che a Salò sono presenti e possono fornire il loro contributo.

Piano Tavina: anche sullo stato dell’arte di questo piano i consiglieri comunali di minoranza sono tenuti all’oscuro. Ci chiediamo se una Giunta così debole sia in grado di essere interlocutore autorevole in grado di modificare radicalmente il progetto originario, con una colata di cemento per seconde case di cui Salò non ha bisogno.
A tarda notte viene comunicata l’intenzione di proporre una variante al Piano di Governo del territorio, approvato dalla Giunta Cipani e parte fondamentale del programma elettorale della Lista guidata dal Sindaco Botti. Il Consiglio comunale viene tenuto all’oscuro ei cittadini devono accontentarsi di qualche notizia di stampa.

Viabilità: è sotto gli occhi di tutti il disastro della gestione dei cantieri ANAS sui nodi più importanti degli ingressi stradali a Salò.

Alle Zette: una gestione pessima della viabilità temporanea, pericolosa e confusa, con situazione di perenne rischio e disagio per chi transita.
Senza contare l’assurdità di una soluzione di grande impatto ambientale, inutile e costosa; tanto paga Pantalone, cioè tutti noi.
Noi pensiamo che alle Zette ci fossero le condizioni per realizzare un solo rondò, ampliando l’incrocio esistente, senza sbregare la collina, tirar su muri di cemento e spendere somme considerevoli che potevano essere usate per altri interventi.

Al Brolo (sull’asse Salò-Riviera): un cantiere infinito con una viabilità provvisoria su via dei Colli che grida vendetta; basti pensare ai rischi per chi deve imboccare o uscire dalla strada Panoramica per San Bartolomeo e San Michele.

Bretella Campoverde-Tormini: anche qui i tempi del cantiere sono biblici e la Giunta comunale non ha certo trovato i modi per pretendere dall’ANAS il rispetto dei tempi annunciati e ogni volta modificati.
Ci chiediamo in quale stanza del palazzo di discuta delle modifiche che dovranno essere apportate alla viabilità salodiana al termine dei lavori.
Le commissioni comunali non vengono fatte funzionare e così si impedisce la partecipazione di tutti i gruppi consiliari allo studio delle soluzioni.

Alla lista “Cittadini per Salò” chiediamo: ma a voi interessa favorire la partecipazione e il confronto o vi siete preoccupati soltanto di mettere un piede nella stanza dei bottoni?
Guardate che le scelte importanti si fanno con ampio coinvolgimento e confronto e ricercando i consensi più larghi: Il piccolo cabotaggio penalizza la nostra città e non consente di guardare alle prospettive di sviluppo della nostra città.