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lunedì 1 ottobre 2012

Viabilità a Salò: Provvedimenti incomprensibili


Lettera inviata ai direttori di BresciaOggi e Giornale di Brescia.

Caro Direttore,
il vostro giornale ha già dato conto delle reazioni provocate dal provvedimento della Giunta salodiana che, senza alcun preavviso o consultazione con i residenti, ha deciso la chiusura dell’accesso a via Paolo VI (la cosiddetta strada Parco) dalla rotonda di via Umberto I di fronte all’area del vecchio stadio.
Inevitabili le proteste di tutti gli abitanti della zona, molto popolosa, che si vedono costretti a fare lunghi percorsi per rientrare a casa, magari finendo col dirigersi proprio verso il centro, lungo percorsi che invece dovrebbero essere alleggeriti da un traffico evitabile.
Il tema era stato affrontato nella Commissione viabilità, nella quale il capogruppo di maggioranza, sig. Toffoletto, aveva dichiarato che il provvedimento mirava ad educare gli utenti, in modo che chi proviene da Desenzano e Valtenesi, diretto verso la Riviera, fosse indotto ad utilizzare la nuova tangenziale con galleria che si congiunge con la 45 bis a valle dell’albergo degli Olivi.
In commissione, alle forti perplessità sollevate dal consigliere comunale Zambelli, si univa il parere contrario del Sig. Ricci, che per molti anni ha ricoperto il ruolo di vicecomandante dei vigili urbani.

Evidentemente i grandi soloni dell’amministrazione salodiana pensano di avere sempre la verità in tasca, nonostante i numeri risicati che consentono loro a malapena di galleggiare; per questo si guardano bene dal lasciarsi contaminare dalle proposte e suggerimenti che vengono da altri, dettate spesso dal semplice buon senso e forse da una più puntuale conoscenza della realtà locale.

La nuova tangenziale, aperta nei mesi scorsi, è nata da un vecchio progetto degli anni ’80; opera rimasta bloccata per il fallimento dell’impresa dopo che era stata realizzata soltanto la galleria che passa sotto il nuovo Liceo; un’opera che a distanza di oltre vent’anni ha perso parte del suo originario significato, dopo la realizzazione della strada Parco, che consente di evitare il passaggio dal Centro storico di Salò in uscita sia verso ovest e nord (Brescia e Valsabbia) sia verso la Riviera, per chi proviene da sud (Desenzano e Valtenesi), attraverso la strada Parco e la rotonda al Pozzo, sulla 45 bis al confine con Roè Volciano.

C’era una cosa importante da fare, anche piuttosto semplice: installare una segnaletica molto incisiva prima della nuova rotonda di fronte alla Caserma dei Carabinieri, lungo la via del Panorama, per indirizzare verso la nuova tangenziale soprattutto il traffico molto sostenuto nella stagione turistica diretto verso la Riviera.
Invece a tutt’oggi è presente una minuscola segnaletica, poco visibile per chi arriva, perchè posizionata al di là della rotonda, per nulla efficace al fine di alleggerire il traffico in entrata verso Salò, senza penalizzare i residenti di interi quartieri.
Ai residenti non resta che raccogliere le firme per chiedere di annullare il provvedimento.

Gianpaolo Comini

venerdì 28 settembre 2012

Convocazione incontro della Lista

D'intesa con la capogruppo consiliare Belli Graziella è convocato un incontro della lista "VIVIAMO SALO'" per la serata di

LUNEDI'  1  OTTOBRE  
ore 21.00
presso la sede del PD di via San Giuseppe
 
Con argomenti:
  • Consiglio Comunale di martedì 2 ottobre che discuterà lo stato di attuazione del programma e gli equilibri di bilancio, oltre al Piano di Recupero dell'immobile ex Negozio Battani in via San Carlo.
  • Variante al P.G.T. delle Versine per la realizzazione del complesso alberghiero.
Inoltre si sta valutando di raccogliere le firme in via del Roveto in collaborazione con SEL per l'operazione sulla viabilità a Campoverde che penalizza fortemente i residenti.

Gianpaolo Comini

domenica 22 luglio 2012

Ospedali e Sanità nell’Alto Garda e Valle Sabbia


Assenza inqualificabile del Sindaco e della Giunta di Salò


Nei giorni scorsi si è tenuto a Gavardo un incontro pubblico promosso dal Sindacato Pensionati della CGIL per fare il punto sulla situazione dei servizi sanitari della zona più disagiata e carente della Provincia in materia di servizi sanitari.
Lodevole la presenza del Direttore dell’Azienda Ospedaliera, dott. Fabio Russo e del Direttore Sanitario dott.sa Indelicato, oltre che di alcuni Sindaci e del consigliere regionale Girelli.
E’ stata presentata la situazione dell’Ospedale di Gavardo, ove i lavori di ampliamento sono ormai in dirittura di arrivo per consentire una più razionale distribuzione di reparti e servizi.
Da tutti è però stata sottolineata la necessità di far seguire all’intervento edilizio un’adeguata dotazione di figure professionali e di attrezzature sanitarie, in grado di consolidare e potenziare i servizi esistenti.
In primo luogo per il Pronto Soccorso, che in questi anni ha sofferto proprio per carenze organiche, con conseguenti lunghi tempi di attesa o impossibilità a dare risposta per alcune emergenze, soprattutto nel settore delle gravi patologie cardiologiche.
L’azienda ospedaliera attende il benestare della Regione per dotare l’Ospedale di un vero e proprio “Dipartimento di Emergenza-Accettazione” (DEA), di attrezzature per la “Risonanza magnetica” e infine del servizio di “Emodinamica”, proprio per la risposta alle emergenze cardiologiche, prima causa di decesso insieme ai tumori.
E’ stata poi sottolineata la necessità di dotare il territorio di una struttura per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuti, viste le dimissioni sempre più precoci dai reparti per acuti, in un territorio con percentuali tra le più alte di anziani dell’intera Provincia.
L’unico servizio oggi esistente, Villa Gemma-Barbarano, è in mano ai privati per una scelta sciagurata della Giunta salodiana, che consentì l’abbandono del progetto già approvato e finanziato nell’Ospedale di Salò a fine anni ’90.
Come amministratore della RSA di Salò (Casa di Riposo) da oltre 10 anni ho potuto constatare la richiesta sempre più frequente di ricoveri temporanei proprio di persone anziane, che non hanno possibilità di essere assistite a domicilio dopo un ricovero ospedaliero.
Di qui l’esigenza di potenziare i posti letto per riabilitazione post-acuti, in particolare da parte dell’Azienda pubblica.
All’incontro di Gavardo i presenti hanno potuto notare l’inqualificabile assenza di rappresentanti dell’amministrazione salodiana, che colpevolmente disattende un preciso indirizzo unanime del Consiglio comunale per la ripresa di quel progetto.
Evidentemente l’attuale Sindaco di Salò, avv. Botti, continua a perseguire la scelta sciagurata di allora, quando, in qualità di assessore all’urbanistica, approvò la trasformazione del fu Albergo Astoria in struttura sanitaria, oggi Villa Barbarano.
Sappiano quindi i salodiani, ma le comunità di tutta la zona, Alto Garda e Valsabbia, che, senza una spinta forte, l’Ospedale di Salò continuerà a languire, ampiamente sottoutilizzato.

Comini Giampaolo

sabato 30 giugno 2012

Dalla lista civica


È in distribuzione il volantino della nostra lista civica, riportiamo qui il testo iniziale e a seguire nei prossimi giorni gli articoli completi

UNA GIUNTA COMUNALE SCIALBA,
INCONCLUDENTE, INCOMPETENTE

Ospedale: nessuna iniziativa della Giunta comunale per riportare servizi importanti nel settore della riabilitazione e dei post acuti, per non lasciare tutto ai privati e abbandonare la nostra struttura al degrado.
Piano Tavina: solo annunci senza un dibattito aperto in Consiglio Comunale.
Albergo alle Versine: un anno dalla proposta senza indicazioni chiare e paletti precisi per un investimento alberghiero importante se ambientalmente compatibile.
Museo della Città: dopo tre anni dalla fi ne dei lavori l’amministrazione comunale è ancora senza idee sull’utilizzo di un edifi cio prestigioso, desolatamente vuoto.


ASSESSORE BERARDINELLI:
INCOMPATIBILITÀ O INOPPORTUNITÀ?

È compatibile il ruolo di Assessore della Giunta comunale con quello di amministratore condominiale di strutture per le quali la Giunta prende decisioni o è addirittura proprietaria come l’Autosilo di via Brunati?


IMU: LA STANGATA
DELLA GIUNTA COMUNALE

Contro ogni buon senso decisa da subito un’aliquota alta, 0,98% in presenza di valori catastali già molto alti, per tutti gli immobili diversi dalla prima casa, senza attenzione alle case in usufrutto a figli o genitori, oppure a piccole attività artigianali/commerciali/alberghiere, in un momento difficile per la nostra economia.
EDIFICIO EX ENEL:
UN REGALO AI SOLITI NOTI?

L’amministrazione consente una semplice manutenzione dell’edificio; abbandonato il previsto piano di recupero per valorizzare l’edificio e la zona circostante,con una grave perdita per le casse comunali.

venerdì 29 giugno 2012

IMU: la stangata della giunta comunale


Il Consiglio comunale di Salò, nel mese di maggio, con il voto contrario delle minoranze, ha votato le aliquote dell’I.M.U. (Imposta Municipale sugli immobili):

  • 0,4% sulla “prima casa”
  • 0,98% su tutti gli “altri immobili” (case di vacanza, case sfi tte, case locate, immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e terziarie in genere).

Una decisione frettolosa e non adeguatamente meditata se si pensa che a giugno, con la prima rata, lo Stato ha deciso che si paghi applicando le aliquote base: 0,4% e 0,76%, con eventuale conguaglio con la seconda rata; tanto più che le indicazioni del Ministero delle Finanze in base ai dati statistici hanno stimato che con le aliquote base, 0,4% e 0,76%, il Comune di Salò possa incassare € 4.599.000.
Il Comune di Salò, con aliquote maggiorate ha previsto di incassare meno: € 4.500.000.
I conti non tornano!
I consiglieri di minoranza, non condividendo questa scelta incomprensibile, hanno chiesto al Sindaco e alla Giunta di ritornare sui propri passi e rinviare la scelta sulle aliquote defi nitive a settembre, dopo una verifica delle effettive necessità di copertura del bilancio comunale, sulla base del gettito della prima rata di acconto.
Per questo motivo, hanno chiesto la convocazione del Consiglio comunale che si è tenuto ai primi di giugno, per proporre l’adozione di tale decisione di buon senso, lasciando aperta la possibilità di prevedere una modulazione delle aliquote, con la possibilità di valutare in modo diverso alcune situazioni: ad esempio per le case date in usufrutto ai figli o ai genitori anziani, che risultano seconde case.
Distinguere le aliquote fra le abitazioni sfitte e quelle date in locazione a residenti, a maggior ragione se a canone concordato; così come lasciare aperta la porta a possibili distinzioni anche nell’ambito degli immobili destinati ad attività produttive, in una fase di diffi coltà. Tutto ciò senza neppure considerare la possibilità di alleggerire l’aliquota sulla prima casa, come Gardone Riviera, che l’ha abbassata al 0,3%. 


La proposta di rinviare la decisione è stata respinta e ai consiglieri di minoranza non è stata data risposta neppure alla richiesta di prendere visione dei dati che hanno sostenuto le previsioni di gettito dell’imposta IMU adottate dalla Giunta:
evidentemente, il “buon senso” è una categoria che non appartiene alla Giunta e alla maggioranza che la sostiene; e si è avuta una prova ulteriore della opacità delle scelte dell’amministrazione comunale, che rifiuta il confronto con i rappresentanti della cittadinanza.


A giudizio dei Gruppi di minoranza, poi, non è un buon esempio vedere Sindaco e consiglieri di maggioranza approvare il bilancio di previsione del Comune di Salò, che, in tempi di crisi, prevede un incremento delle spese correnti di ben 217.000 euro, coperti proprio con l’aumento non giustificato delle aliquote I.M.U.


La scelta della Giunta sulle aliquote IMU non tiene conto della situazione di Salò, ove i redditi catastali sono molto alti e spesso non distribuiti equamente tra le varie zone della città. 
Una situazione aggravata dalla decisione del Governo, che, non potendo scegliere una patrimoniale sui possessori di grandi beni e alti redditi, per il veto di PDL e LEGA, responsabili dello stato disastroso del bilancio dello Stato, non si è limitato a reintrodurre la tassa sulla prima casa, senza l’esenzione dei redditi più bassi decisa a suo tempo dal Governo Prodi, ma vi ha aggiunto la rivalutazione degli estimi catastali di un ulteriore 60%.
In questo modo, peraltro, il Comune di Salò, incassando una somma consistente dalle tasche dei salodiani, rinuncerà ad usufruire a fine anno del fondo di compensazione previsto dallo Stato a favore dei Comuni che dovessero introitare meno di quanto stimato.


La Giunta comunale del Sindaco Botti, sotto la regia dell’Assessore al bilancio Berardinelli, col sostegno dei due consiglieri della lista “Cittadini per Salò”, ha chiuso le orecchie ad ogni sollecitazione. 
Con buona pace dell’attenzione alle difficoltà di molte famiglie e di piccole realtà commerciali e artigianali.

Edificio ex-ENEL: un regalo ai soliti noti?


L’edificio ex ENEL in via Belvedere ospitava a suo tempo sia gli uffi ci amministrativi e tecnici, che il magazzino e parco automezzi, base per le attività operative sul territorio. A livello urbanistico quindi era classifi cato come area “D”, come tutte le attività produttive, a cui non possono essere assegnate funzioni diverse, senza una radicale trasformazione.
Il Piano di Governo del Territorio comunale (PGT), approvato nel 2009, prevedeva proprio un “ambito di trasformazione” per una riconversione e destinazione mista, direzionale, commerciale residenziale, da realizzare mediante un Piano attuativo, governato dal Comune, per la trasformazione urbanistica di tutta l’area, con versamento dei relativi oneri.

L’Ufficio Tecnico del Comune di Salò in data 30/06/2011 ha invece rilasciato un permesso di costruire per eseguire lavori consistenti in MANUTENZIONE STRAORDINARIA con suddivisione di più unità, con destinazione d’uso direzionale.
In evidente contrasto quindi con le previsioni del PGT, che prevedevano una riconversione, al fine “di riqualifi care il sito come supporto strategico alle attività del settore occidentale del nucleo fondativo del capoluogo”.

Il Piano di lottizzazione, come indicato nel PGT, con esclusione della sola manutenzione ordinaria, prevedeva una precisa dotazione di standard, cioè di aree da destinare a funzioni pubbliche. 
Quindi, l’intervento su quel complesso deve avvenire con regole ben precise, in modo da consentire al Comune di governare l’operazione, con conseguente ritorno economico consistente per il Comune stesso.

Infatti, nella relativa scheda allegata al P.G.T. per tale ambito la stima indicativa degli oneri previsti è pari a € 967.579,00, cui vanno aggiunte altre somme per servizi pubblici di qualità, da calcolare in sede di determinazione del Piano di Lottizzazione.

Nella relazione degli Organi Delegati al 31/12/2007 della Società ARHEA, controllata da “Aquadolce”, proprietaria dell’immobile, si dichiarava che l’attuazione del progetto incontrava difficoltà a causa dell’onere eccessivo.
In tempi recenti articoli comparsi sulla stampa locale enunciavano stime di costi complessivi pari a circa € 30.000.000,00. (trenta milioni!)

Ecco quindi che il permesso di costruzione per opere di manutenzione straordinaria rilasciato dagli uffici comunali nel mese di giugno dello scorso anno, appare in evidente contrasto con le norme in vigore stabilite dal Consiglio  comunale nel Piano di Governo del Territorio.
Inoltre il permesso di costruzione rilasciato dagli Uffi ci comunali consente la suddivisione in più unità, che però non è consentita per opere di manutenzione straordinaria, in palese contrasto con le norme dello Stato in materia edilizia.

Nella convenzione allegata al provvedimento la Società titolare dell’intervento si impegna a versare € 391.353,60, in relazione al carico urbanistico determinato dall’intervento. Ci si chiede a quale titolo la Società si impegni a versare tale importo al Comune dal momento che per legge gli interventi di manutenzione straordinaria non sono onerosi, cioè non prevedono versamenti di oneri di urbanizzazione, proprio perché la manutenzione straordinaria di un edificio non aggiunge un nuovo carico urbanistico, cosa che invece capita se si introducono nuove funzioni, commerciali e residenziali.

Nello scorso mese di novembre la Società ha inoltre chiesto di realizzare parcheggi pertinenziali interrati e sistemazione dei parcheggi a raso (il provvedimento è poi stato sospeso); a riprova che la richiesta del permesso di costruzione per manutenzione straordinaria, ha nei fatti aggirato la procedura prevista dal P.G.T. di Piano di Lottizzazione, con conseguente sostanziale modifica degli oneri finanziari previsti, con danno economico per la comunità salodiana.

Il problema è stato sollevato in Consiglio comunale dalle minoranze, ma la Giunta fa orecchie da mercante; forse rimane solo la strada di segnalare la situazione agli organi competenti di controllo.

Assessore Berardinelli: inopportunità o incompatibilità?


Una situazione vischiosa tra incarichi pubblici e attività privata

Nell'ultimo Consiglio comunale è stata sollevata dai consiglieri di minoranza la delicata questione dell’intreccio tra le funzioni pubbliche dell’Assessore Berardinelli, assessore della Giunta Botti, e alcuni incarichi da lui ricoperti in qualità di amministratore condominiale per la Società “Il Morgante”, che aveva acquistato l’ex Casa di Riposo e realizzato il parcheggio interrato sotto Piazza Leonardo da Vinci (davanti al Complesso Gasparo).
Il problema dell’incompatibilità è stato sollevato a proposito di una delibera della Giunta Comunale, alla quale ha partecipato e votato anche l’assessore Berardinelli; con la quale si esprime parere favorevole alla richiesta della Società in questione, di poter vendere in blocco i numerosi posti auto sotterranei (circa 70) tuttora invenduti.
Posti auto realizzati sulla base di una convenzione approvata a suo tempo dal Consiglio comunale, non dalla Giunta che non ne ha competenza, e che erano destinati ai possessori di alloggi in Centro storico, per togliere auto dai parcheggi in superficie. È stata contestata sia l’incompetenza della Giunta a decidere sia la partecipazione alla decisione dell’assessore Berardinelli, che è amministratore condominiale per la Società beneficiaria dell’autorizzazione comunale.
Nemmeno il pudore di non partecipare al voto della Giunta comunale e nessuna obiezione neppure dal Sindaco Botti, avvocato.
Nel corso della discussione in Consiglio è emersa poi una situazione dubbia, quanto a compatibilità degli incarichi ricoperti dall’Assessore Berardinelli, che risulta anche essere amministratore condominiale per la Società che gestisce l’autosilo di via Brunati, che vende e affi tta le autorimesse, attualmente in gestione alla Società che lo ha realizzato, ma di proprietà dell’Ente Comunale, che lo avrà in restituzione alla scadenza della convenzione quarantennale.
Alle obiezioni sollevate dai consiglieri di minoranza l’assessore ha ammesso che forse qualche problema esiste e che sarà oggetto di puntuale verifica. In ogni caso, ancora una volta, anziché assentarsi al momento del voto del Consiglio Comunale, ha votato per respingere una richiesta dei consiglieri di minoranza di ritiro della delibera di Giunta che vedeva coinvolta la sua incompatibilità per conflitto di interessi: comportamenti avvallati dall’intera maggioranza, compresi i due componenti della lista “Cittadini per Salò” e che la dicono lunga sulla considerazione in cui è tenuta l’etica pubblica.

Una giunta comunale scialba, inconcludente, incompetente


A Salò tutto è fermo; nessun progetto significativo si sta realizzando dopo tre anni dall’insediamento del Sindaco Botti, della vice Zambelli e della Giunta; ha perso i pezzi per strada, non ha più una maggioranza, è tenuta in piedi dal voto non scontato dei due consiglieri Frassoni e Aimo, della lista Cittadini per Salò, che, a distanza di un anno, devono constatare che il tanto sbandierato “patto per Salò” non ha prodotto risultati. 

Ospedale: silenzio totale sul recupero di funzioni; un contenitore sempre più vuoto; intanto però la clinica privata di Barbarano intende aumentare i suoi spazi con una nuova ala. In linea con la politica dello screditato Formigoni si favorisce la sanità privata a danno del pubblico.

Piano Tavina: si annunciano sui giornali modifiche al progetto, magari quelle già richieste dalla sovrintendenza, ma resta soprattutto il progetto di centinaia nuove seconde case, anche se il mercato è fermo e già abbondano gli alloggi invenduti.

Albergo alle Versine: da oltre un anno una Grossa Società che realizza e gestisce alberghi in paesi europei ha presentato un progetto per la realizzazione di un grande albergo in località Versine, nell’area adiacente al Convento di clausura. Un’area sicuramente delicata soprattutto sotto il profilo dell’eventuale impatto ambientale. La cosa più grave è che la Giunta comunale e la sua maggioranza non sono in grado di dare risposte certe e tempestive ad un gruppo imprenditoriale, che non vuole fare una delle solite speculazioni immobiliari, ma realizzare un albergo, per potenziare la funzione turistica di Salò.
A chi presenta una proposta concreta un’amministrazione che abbia i necessari attributi e che sia in grado di assumere le proprie responsabilità deve dare in tempi ragionevoli risposte certe: a quali condizioni si possa realizzare l’intervento, modifi cando magari il progetto presentato lo scorso inverno in pubblica assemblea; oppure che la natura dei luoghi è così delicata da non consentire un intervento con un impatto troppo grande sul nostro ambiente. 
Sindaco e Giunta non possono fare “Ponzio Pilato”.

Museo: a distanza di tre anni dalla fi ne dei lavori il palazzo di Santa Giustina (ex Collegio civico) risulta ancora desolatamente abbandonato, con costi di mantenimento comunque onerosi e totale vuoto di idee sulla sua destinazione. Non si può pensare che un edifi cio di questa rilevanza venga utilizzato per qualche mostra temporanea o per qualche promozione di prodotti locali, come risulta dall’incarico affi dato dalla Giunta (al costo di circa 10.000 euro).

Viabilità: dopo la fine della vicenda infi nita dei cantieri ANAS non risulta che il Consiglio comunale o qualche commissione siano stati chiamati a valutare un ripensamento della viabilità salodiana; come appare sempre più spesso, alla faccia della tanto sbandierata partecipazione dei cittadini, anche gli organi che ci rappresentano tutti sono sempre più svuotati di loro compiti perché una Giunta comunale debole e priva di idee è incapace di confrontarsi con le proposte delle minoranze e si chiude a riccio anche di fronte a proposte costruttive.
L’esempio più clamoroso si è avuto nell’ultimo Consiglio comunale, convocato dalle minoranze per proporre, tra le altre cose, di ripensare alla scelta sciagurata della maggioranza sulle tariffe dell’IMU, di cui parliamo in un altro articolo.

Orti comunali: un’idea condivisibile, sull’esempio di molte città che da anni hanno assegnato ai propri cittadini spazi verdi inutilizzati per creare un modo intelligente di occupare il tempo e ricavare prodotti utili in grado anche di alleviare la spesa alimentare. Dopo aver sbandierato ai quattro venti l’iniziativa, aver pubblicato il bando comunale e chiamato in Comune le molte persone interessate, ora tutto si è fermato, perché, così si dice, il Comune non ha i soldi per le opere di prima sistemazione necessarie!
Una solenne presa in giro per tutti coloro che erano in graduatoria utile per l’assegnazione e che devono riporre in cantina sogni e attrezzi. 
Che altro dire: amministratori come dilettanti allo sbaraglio!

domenica 8 aprile 2012

Buona Pasqua

Il gruppo consigliare e l'intera lista civica Viviamo Salò vi augura

BUONA PASQUA!

martedì 27 marzo 2012

Casa di Riposo

La scorsa settimana si è insediato formalmente il nuovo c.d.a della R.S.A. così composto:

Per la maggioranza
  • Citroni Gianantonio
  • Franchini Cesare
  • Madureri Alberto
Per le minoranze
  • Comini Gianpaolo
  • Maggi Paolo

Il Consiglio nella sua prima seduta ha proceduto alla votazione del presidente confermando Citroni ed eleggendo vicepresidente Comini.

Pubblichiamo di seguito la nota informativa, spedita al consiglio comunale dopo le dimissioni dei tre consiglieri, di Gianpaolo Comini.



Al Presidente del Consiglio Comunale
Comune di Salò


FONDAZIONE R.S.A. CASA DI RIPOSO DI SALO’
“RESIDENZA GLI ULIVI”

Nota informativa per il Consiglio Comunale di Salò a cura di Gianpaolo Comini
Consigliere della Fondazione

Intendo fornire a questo Consiglio Comunale, in occasione della seduta dedicata alla situazione del Consiglio di amministrazione della R.S.A., una nota informativa, ad integrazione ed ulteriore arricchimento della relazione inviata dal Presidente ing. Gianantonio Citroni, che ho preventivamente informato del contenuto di questo documento.

Sono già stati evidenziati dal Presidente obiettivi e progetti in corso adottati unanimemente dal Consiglio di Amministrazione, che rendono piena testimonianza della solidità della nostra struttura assistenziale e della buona qualità sul piano dei servizi erogati, del livello ottimale di equilibrio economico-finanziario sul piano gestionale, grazie certamente in primo luogo all’impegno professionale di tutto il personale che vi opera, a partire dai livelli dirigenziali, insieme con tutti gli operatori che gestiscono in prima persona i servizi assistenziali agli ospiti interni, oltre a quelli erogati all’esterno della struttura sul territorio gardesano, sempre accompagnati da riscontri positivi.
Nella relazione del Presidente sono forniti anche alcuni essenziali dati di tipo quantitativo, tra i quali, a ulteriore testimonianza dei risultati positivi sul piano del rapporto costi-benefici, vorrei evidenziare il dato relativo alle rette; il confronto con le strutture del territorio pongono la R.S.A. di Salò ad un livello di eccellenza; in particolare, il confronto con la struttura di pari livello di Desenzano, presenta un differenziale di oltre sei euro al giorno (circa 200 euro al mese), ovviamente a vantaggio degli ospiti della nostra R.S.A.

I buoni risultati, oltre che sulla qualità dei servizi, riconosciuta esplicitamente anche in occasione dell’annuale incontro con i familiari degli ospiti, si riscontrano anche sul piano finanziario, pur mantenendo alti, ben oltre lo standard regionale, i parametri assistenziali.
Tutto ciò è reso possibile grazie ad un’amministrazione attenta ed oculata, di cui certo va dato merito al Direttore Generale, dott.sa Rosangela Minotti, ma che penso debba essere riconosciuto anche all’attività gestionale-amministrativa dei Consigli di Amministrazione, buon ultimo quello presieduto dall’ing. Citroni, con cui il sottoscritto, amministratore della struttura dal 1999, ha sempre positivamente collaborato in perfetta sintonia e unità d’intenti.

Risultati positivi sul piano finanziario che sono possibili anche grazie alla gestione altrettanto oculata, attenta e trasparente, degli appalti.
A questo proposito, proprio al fine di rendere pubblici ed espliciti i criteri e le modalità attuate in questo ambito di intervento e di rinviare al mittente qualche schizzo di fango che qualcuno ha voluto gettare, probabilmente essendone cosparso, in occasione di questa incomprensibile ed esecrabile vicenda, per non dire altro, delle dimissioni in simultanea presentate da tre consiglieri, desidero fornire un puntuale rendiconto, peraltro verificabile negli atti ufficiali, circa modalità e risultati relativi al recente appalto dei lavori per il raddoppio del Centro Diurno Integrato.

La nostra R.S.A., pur non essendo vincolata alle procedure degli Enti Pubblici, in quanto Fondazione di diritto privato, ha continuato a seguire le procedure di gara con le stesse modalità dell’Ente Pubblico.


In questa occasione, come del resto nelle altre, una volta approvato il progetto e il relativo piano finanziario, il Presidente ha chiesto a tutti i consiglieri di segnalare le ditte da invitare.
Per l’appalto delle opere edili, per un importo a base d’asta pari a € 312.000, sono state invitate 5 ditte, tre delle quali operano a livello locale.

Fu il sottoscritto, in quell’occasione a suggerire l’opportunità di invitare anche ditte non solamente locali; una proposta da tutti condivisa, per ragioni di opportunità che ritengo siano ben presenti a chi opera nelle pubbliche amministrazioni.
Il risultato della gara portò all’assegnazione di lavori proprio a una delle due ditte non locali, con evidente ricaduta positiva sul bilancio della R.S.A..
Delle tre ditte locali, infatti, una comunicò di non essere in grado di partecipare per altri impegni in corso; le altre due proposero un ribasso d’asta assolutamente irrisorio (pari all’1% e al 2,5%) rispetto al consueto in appalti di tal genere e soprattutto a confronto di quello presentato dalla ditta aggiudicataria: 15,715%. Con un risparmio complessivo di oltre € 50.000.
Trattasi in ogni caso di una ditta bresciana, che ha eseguito importanti lavori anche preso l’Università degli studi di Brescia.

Per dare un’idea dell’entità del valore del risparmio prodotto da una conduzione attenta e trasparente, a tutto vantaggio degli ospiti della struttura, se tradotto sulla parte corrente, un aggravio di € 50.000 dovrebbe essere compensato da un ricarico della retta di oltre un euro al giorno!
Questo è un merito che volentieri, e sempre gratuitamente, ci prendiamo.

Da ultimo desidero riprendere in questa sede un tema che ho già posto all’attenzione del Sindaco, della Giunta e dei capigruppo consiliari, con la lettera inviatavi in data 31 gennaio u.s., in merito alla struttura dell’Ospedale di Salò.
Riprendendo quanto unanimemente deliberato da questo Consiglio come atto di indirizzo, e richiamando il successivo incontro che avemmo con la Giunta comunale, chiedevo quali passi fossero stati fatti nella direzione auspicata, in particolare per quanto poteva essere di interesse per la R.S.A..
Ricordo infatti che la Regione non autorizza nuovi posti alle R.S.A., nonostante le ampie liste d’attesa, ma consente la sperimentazione di nuclei da destinare ad anziani fragili, ancorchè parzialmente autosufficienti, con livelli assistenziali e costi più bassi.
Dal momento che la R.S.A. di Salò non ha spazi disponibili per tale servizio, mi chiedo se una parte dei volumi del nostro Ospedale non possa essere destinato a questa funzione, con ciò potendo arricchire di servizi volumi oggi inutilizzati, contribuendo altresì a fugare ipotesi eventuali di alienazione.

Ringrazio dell’attenzione, rimanendo a disposizione per ogni necessario chiarimento.

Salò, 8 marzo ’12
Gianpaolo Comini
Consigliere della R.S.A. di Salò



venerdì 2 marzo 2012

Sulla pelle della Casa di Riposo

Aggiornamento

È stato convocato il consiglio comunale sul tema per il 09/03/2012 alle ore 17:00
Vedi il documento ufficiale dall'albo pretorio comunale


IRRESPONSABILI !!!



Come altro definire i tre consiglieri che l’8 febbraio, in palese combutta tra di loro, hanno fatto saltare il Consiglio di amministrazione della Casa di Riposo di Salò, un ente che gestisce servizi di grande rilevanza sociale per i 127 ospiti interni, la trentina di anziani che frequentano il Centro Diurno, tutti coloro che usufruiscono dei servizi infermieristici e riabilitativi domiciliari; per non parlare delle Scuole e altri Enti che usufruiscono del Centro cottura che sforna circa 1700 pasti al giorno.

Più che motivavate le preoccupazioni dell’intera cittadinanza , soprattutto delle famiglie degli ospiti e dei 160 operatori tra dipendenti e collaboratori, che con grande dedizione svolgono un servizio molto apprezzato e che hanno tutto il diritto di lavorare in serenità e certezze.
Una gestione positiva di una struttura che molti ci invidiano, con rette tra le più basse della provincia (a Desenzano, struttura di pari livello, la retta è più alta di circa 200 euro al mese).

Ma ancor più irresponsabili coloro che hanno tirato le fila di questa oscura manovra, i burattinai che il Presidente Citroni ritiene si annidino nei vertici di Lega e PDL, impegnati in una guerra di bande interne che da un anno e mezzo paralizzano anche l’amministrazione comunale di Salò, ormai asfittica e incapace di decisioni e progetti; una paralisi che blocca la nostra città in una fase economica e sociale così delicata e difficile.

Dov’è finito il tanto conclamato “Patto per Salò”?
Solo parole, un fragile castello di carta.


  • Quale prospettiva per l’Ospedale?
  • Il Museo della città è ancora un fantasma che aleggia da tre anni.
  • Quale riordino della viabilità?
  • Che fine ha fatto il Piano Tavina?


A chi dava fastidio la buona amministrazione della nostra Casa di Riposo? Perché è stato ordita una congiura per azzerare l’operatività di una Fondazione che operava nell’esclusivo interesse della collettività,senza curarsi degli interessi di parte?
Alla faccia del bene comune e dell’interesse primario delle famiglie che si aspettano solo amministratori competenti, onesti, che svolgono un servizio pubblico, in questo caso senza alcun compenso, come sempre deciso alla Casa di Riposo.


Un Sindaco in grado di decidere avrebbe dovuto provvedere immediatamente alla sostituzione dei consiglieri della R.S.A., per assicurare la piena operatività di un Ente impegnato a far fronte ad investimenti importanti per aumentare i posti del Centro diurno, con un nucleo destinato a ospiti affetti da alzheimer, e nel rinnovo degli appalti per le mense e insieme altri progetti in fase di elaborazione.

Chiediamo al Sindaco di designare persone competenti, che dichiarino preventivamente la loro volontà di amministrare senza compenso, esclusivamente per puro spirito di servizio (come sempre accaduto nei C.d.A. della Casa di Riposo) e che siano cittadini salodiani.

Anche l’amministrazione della Città ha bisogno di amministratori competenti, disinteressati e distaccati dagli interessi, soprattutto immobiliari, e autenticamente autonomi e indipendenti, a prescindere dalle rispettive appartenenze per guardare al bene della comunità.

I salodiani devono aprire gli occhi e valutare bene la scelta dei propri futuri amministratori, guardandosi anche da chi mette in piedi movimenti vari che a parole si dicono civici e autonomi dai partiti, salvo poi sostenere dentro e fuori la Giunta le guerre di bottega dei partiti del Centrodestra, PDL e Lega, che hanno fallito nell’amministrazione della città.


Se non ci sarà nei prossimi giorni uno specifico Consiglio comunale organizzeremo noi un’assemblea pubblica per parlare ai salodiani della nostra Casa di Riposo ma anche della grave situazione amministrativa della nostra città.



Salò, 25 febbraio 2012 
 
Gruppo consiliare e lista “Viviamo Salò”
Gianpaolo Comini, consigliere della casa di Riposo