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venerdì 29 giugno 2012

Una giunta comunale scialba, inconcludente, incompetente


A Salò tutto è fermo; nessun progetto significativo si sta realizzando dopo tre anni dall’insediamento del Sindaco Botti, della vice Zambelli e della Giunta; ha perso i pezzi per strada, non ha più una maggioranza, è tenuta in piedi dal voto non scontato dei due consiglieri Frassoni e Aimo, della lista Cittadini per Salò, che, a distanza di un anno, devono constatare che il tanto sbandierato “patto per Salò” non ha prodotto risultati. 

Ospedale: silenzio totale sul recupero di funzioni; un contenitore sempre più vuoto; intanto però la clinica privata di Barbarano intende aumentare i suoi spazi con una nuova ala. In linea con la politica dello screditato Formigoni si favorisce la sanità privata a danno del pubblico.

Piano Tavina: si annunciano sui giornali modifiche al progetto, magari quelle già richieste dalla sovrintendenza, ma resta soprattutto il progetto di centinaia nuove seconde case, anche se il mercato è fermo e già abbondano gli alloggi invenduti.

Albergo alle Versine: da oltre un anno una Grossa Società che realizza e gestisce alberghi in paesi europei ha presentato un progetto per la realizzazione di un grande albergo in località Versine, nell’area adiacente al Convento di clausura. Un’area sicuramente delicata soprattutto sotto il profilo dell’eventuale impatto ambientale. La cosa più grave è che la Giunta comunale e la sua maggioranza non sono in grado di dare risposte certe e tempestive ad un gruppo imprenditoriale, che non vuole fare una delle solite speculazioni immobiliari, ma realizzare un albergo, per potenziare la funzione turistica di Salò.
A chi presenta una proposta concreta un’amministrazione che abbia i necessari attributi e che sia in grado di assumere le proprie responsabilità deve dare in tempi ragionevoli risposte certe: a quali condizioni si possa realizzare l’intervento, modifi cando magari il progetto presentato lo scorso inverno in pubblica assemblea; oppure che la natura dei luoghi è così delicata da non consentire un intervento con un impatto troppo grande sul nostro ambiente. 
Sindaco e Giunta non possono fare “Ponzio Pilato”.

Museo: a distanza di tre anni dalla fi ne dei lavori il palazzo di Santa Giustina (ex Collegio civico) risulta ancora desolatamente abbandonato, con costi di mantenimento comunque onerosi e totale vuoto di idee sulla sua destinazione. Non si può pensare che un edifi cio di questa rilevanza venga utilizzato per qualche mostra temporanea o per qualche promozione di prodotti locali, come risulta dall’incarico affi dato dalla Giunta (al costo di circa 10.000 euro).

Viabilità: dopo la fine della vicenda infi nita dei cantieri ANAS non risulta che il Consiglio comunale o qualche commissione siano stati chiamati a valutare un ripensamento della viabilità salodiana; come appare sempre più spesso, alla faccia della tanto sbandierata partecipazione dei cittadini, anche gli organi che ci rappresentano tutti sono sempre più svuotati di loro compiti perché una Giunta comunale debole e priva di idee è incapace di confrontarsi con le proposte delle minoranze e si chiude a riccio anche di fronte a proposte costruttive.
L’esempio più clamoroso si è avuto nell’ultimo Consiglio comunale, convocato dalle minoranze per proporre, tra le altre cose, di ripensare alla scelta sciagurata della maggioranza sulle tariffe dell’IMU, di cui parliamo in un altro articolo.

Orti comunali: un’idea condivisibile, sull’esempio di molte città che da anni hanno assegnato ai propri cittadini spazi verdi inutilizzati per creare un modo intelligente di occupare il tempo e ricavare prodotti utili in grado anche di alleviare la spesa alimentare. Dopo aver sbandierato ai quattro venti l’iniziativa, aver pubblicato il bando comunale e chiamato in Comune le molte persone interessate, ora tutto si è fermato, perché, così si dice, il Comune non ha i soldi per le opere di prima sistemazione necessarie!
Una solenne presa in giro per tutti coloro che erano in graduatoria utile per l’assegnazione e che devono riporre in cantina sogni e attrezzi. 
Che altro dire: amministratori come dilettanti allo sbaraglio!

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